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Marino Moretti: il primo poeta crepuscolare della riviera Romagnola

morettiDa oltre vent’anni, Casa Moretti a Cesenatico ricopre un ruolo importante nel “fare cultura in provincia”. Con il suo testamento, Marino Moretti aveva già posto le basi di un luogo, una casa, dove conservare libri e carte, e dove fare incontrare persone che scrivono e leggono. Moretti, con il suo appassionarsi alle varie voci del Novecento, sono il perno dell’attività dell’Istituto, attraverso le iniziative culturali, i corsi di aggiornamento, le mostre e i convegni, ma anche attraverso il sostegno e l’aiuto agli studenti e ai ricercatori.

Marino Moretti nacque il 18 luglio 1885 a Cesenatico, quarto di otto figli. Il padre Ettore era un imprenditore di trasporti marittimi, mentre la madre Filomena era un’insegnante elementare.

Marino frequentò la scuola elementare con successo come allievo di sua madre, a cui dedicò i primi sonetti d’imitazione pascoliana.
Nel 1901, si iscrisse a una scuola di recitazione di Firenze, e allo stesso tempo intraprese una collaborazione con il direttore di questa, Luigi Rasi, alla stesura di opere teatrali.
La sua prima raccolta importante, Poesie scritte col lapis, che diede inizio alla poesia crepuscolare, uscì nel 1910. 
Nel 1913 pubblicò il suo primo romanzo Il sole del sabato, lodato da Luigi Pirandello e da Grazia Deledda.
Durante la guerra, Moretti decise di lavorare come infermiere negli ospedali del campo della Carnia per la Croce Rossa, anche se non era stato giudicato idoneo al servizio militare.
Nel 1922 lo scrittore perse la madre, e per superare il dolore trascorre lunghi soggiorni presso alcuni amici, mentre esce il romanzo I puri di cuore, che fa guadagnare a Moretti la stima della critica e del pubblico.
Dal 1923 iniziò a collaborare con Il corriere della sera, una collaborazione che durerà trent’anni, facendone uno dei simboli del Corriere, oltre a essere tra i firmatari del Manifesto degli intellettuali antifascisti promosso da Benedetto Croce. 
Nello stesso periodo Moretti visita Parigi in compagnia del pittore Filippo De Pisis e dello scrittore Aldo Palazzeschi. Successivamente, con l’amico De Pisis visita il Belgio, in particolare Bruges, e l’Olanda.
Nel 1941 esce La vedova Fioravanti, da molti ritenuto il suo capolavoro. 
L’accademia dei lincei nel 1952 conferisce a Moretti il premio per l’opera complessiva.
Nel 1969 con L’ultima estate Moretti tornò alla poesia, con libri come Tre anni e Un giorno, Le poverazze e Diario senza le date. 
Dopo aver ricevuto nel 1973 in Campidoglio la penna d'oro, Marino Moretti muore nella sua casa di Cesenatico il 6 luglio del 1979.

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