Rimini: sensazionale scoperta archeologica in Piazza Malatesta
Negli ultimi giorni sono arrivati i primi risultati della campagna di scavi archeologici di piazza Malatesta a Rimini, promossa dal Comune di Rimini con la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna, avvenuti nel corso dell’intervento propedeutico per il recupero e la valorizzazione della piazza.
“Questa prima fase di scavo conferma le idee e le sensazioni alla base di questo grande progetto che dopo decenni mira a restituire a residenti e turisti quello che per troppo tempo è stato proibito. Una volta riqualificata, nei prossimi mesi, la piazza Malatesta si rivelerà uno straordinario, unico asset in termini d’innalzamento della vivibilità per famiglie e residenti e, nel contempo, di attrattività turistica internazionale” hanno detto il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore Massimo Pulini.
Gli scavi condotti fin ora hanno portato al rinvenimento del muro di controscarpa, cioè la mura esterna dell'antico fossato del castello rinascimentale, trovato in ottime condizioni di conservazione per quanto riguarda la parte che non fu demolita in seguito al riempimento del fossato alla fine del Cinquecento.
Le particolarità costruttive emerse hanno fatto notare la presenza di tre contrafforti posizionati esternamente, ai quali sarà data visibilità, naturalmente restaurata ed evidenziata, alla fine del progetto di riqualificazione della piazza.
Nell'area cortilizia della corte a mare, un tempo delimitata dalla falsa braga, cioè l’ampio bastione poligonale, è venuta alla luce l'intera cresta muraria della torre demolita, che ha fatto notare tracce di partizioni murarie interne alla torre stessa risalenti a metà del Quattrocento, mentre esternamente ci sono dei tratti di pavimentazione in ciottolo di fiume risalenti all’Ottocento.
Queste porzioni murarie, che non risalgono alla costruzione della rocca rinascimentale, ma sono precedenti e appartangono a edifici minori di epoca medievale, sono state scoperte a ridosso della rocca tra la torre demolita e la torre T4, dando corpo all’ipotesi che il castello di Sigismondo Pandolfo Malatesta sia stato edificato su precedenti edifici di epoca medievale ma anche più antichi.
Dopo la prima ricognizione, che è stata particolarmente interessante, e il rinvenimento nei primi giorni di dicembre di un ordigno bellico, è stata presa la decisione di approfondire ulteriormente lo scavo meccanico con vaglio a vista del materiale per circa 40 - 50 cm.
La Giunta comunale ha approvato quest’aggiornamento del progetto di scavo, cui contribuisce con un finanziamento di 300 mila euro SGR tramite l’utilizzo dell’Art Bonus.