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Sigismondo Malatesta, il nemico di Papa Pio II

sigismondo malatesta

Sigismondo Malatesta nacque a Brescia il 19 giugno 1417, figlio illegittimo di Pandolfo III Malatesta e di Antonia da Barignano. Salito giovanissimo al potere, Sigismondo seppe essere all'altezza dell’eredità paterna e a sedici anni ottiene la nomina a Cavaliere dall'imperatore del Lussemburgo che si trovava in visita alla città di Rimini. L'anno seguente sposò Ginevra d’Este, e da quel momento si distinse come uno dei migliori capitani pontifici, tanto che venne nominato dal Papa Gonfaloniere della Santa Sede.

Nel 1437 iniziò a far edificare la sua fortezza, Castel Sigismondo, oggi conosciuta come Rocca Malatestiana. Verso il 1440 rimasto vedovo Sigismondo si risposò con la figlia di Francesco Sforza, Polissena. Dopo la morte della moglie nel 1448, Sigismondo rese pubblica la sua relazione con Isotta degli Atti, figlia di un ricco mercante di Rimini, che sposò nel 1456.  Sigismondo amava profondamente Isotta, che ottenne dal papa il permesso di costruire una cappella funebre per la sua famiglia nel Tempio Malatestiano.

rocca malatestianaSigismondo conquistò città come Senigallia e Mondavio, ma nel 1447 passò al servizio della città di Firenze e le conseguenze di questo gesto avrebbe condizionato la sua vita.
Nel 1449 ebbe inizio la riedificazione del Tempio Malatestiano. Ma nel 1459 venne eletto papa Pio II, che era un grande nemico di Sigismondo, in quanto riteneva che avesse tradito la sua città, Siena.
Fin da subito il papa dichiarò guerra a Sigismondo fino al punto di definire nel 1462, durante un concistoro, il Tempio Malatestiano come un'offesa a Cristo.

Inoltre lo scomunicò, minando il suo potere e il prestigio della Signoria e mosse contro di lui numerose accuse infamanti che lo misero sotto una cattiva luce e lo tramandarono ai posteri con una fama sinistra, al punto che sia Roma che in altre cittadine, venne messo al rogo un manichino somigliantissimo a Sigismondo.
Vista la situazione, nel 1463 Sigismondo si recò a invocare il perdono del papa, poiché persino gli Stati Italiani erano contro di lui. Ma il papa gli tolse tutti i domini tranne Rimini. Nel 1464 Sigismondo combatté per Venezia partecipando alle Crociate contro i Turchi fino alla morte nel 1466 di Pio II.  Sigismondo tornò in patria, ma ormai stanco e malato morì a Rimini il 7 ottobre 1468, e venne sepolto nel suo Tempio.

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