Rimini: Porta Galliana
Tra il Ponte di Tiberio e il Ponte dei Mille, all’ingresso di Rimini, si trova la Porta Galliana, uno dei pochi reperti sopravvissuti della cinta di mura che nel Medioevo delimitavano e difendevano la città romagnola.
Secondo le fonti storiche, la porta venne costruita nella seconda metà del Trecento, sotto il dominio dei Malatesta, per poi essere restaurata da Sigismondo nella prima metà del Quattrocento, arricchita con un bellissimo arco a sesto acuto, come si può vedere nel bassorilievo di Agostino di Duccio, conservato nel Tempio Malatestiano.
Fino all’epoca di Federico da Montefeltro, la porta era uno degli accessi principali al porto storico di Rimini, cui un tempo si arrivava tramite un arco dell’epoca di Augusto, poi andato perduto.
La porta venne interrata alla fine del Cinquecento, poiché il fiume Marecchia, che scorre vicino a Rimini, in quel periodo era soggetto a frequenti e improvvise piene, che a causa della loro abbondanza rendevano impossibile una buona sorveglianza della cinta muraria.
Nel Seicento, sotto la porta, fu costruito un condotto fognario, mentre nel Settecento fu chiusa dopo la costruzione del Torrione dei Cavalieri, nuovo punto di accesso della città.
Solo alla fine dell’Ottocento, con il canale che chiudeva il fiume ormai completato, venne presa la decisione di scoprire almeno per due terzi la porta Galliana, fino ad allora visibile solo nella parte alta.
Negli anni Venti del Novecento un gruppo di archeologici scoprì un deposito di medaglie dei Malatesta, che vennero usate dalla famiglia per segnare le opere realizzate o restaurate.
Adesso che il Marecchia fa meno paura di un tempo, sono molti i progetti per riportare la porta al suo antico splendore, ma fino ad oggi non è ancora stata trovata una soluzione concreta.