Il Palazzo Pubblico di San Marino
Il Palazzo Pubblico di San Marino, che si trova sul Pianello o Piazza della Libertà, è ancora oggi il cuore della politica e storia sammarinese.
Fu edificato sui resti della Domus Comunis Magna, che era stata edificata tra il 1380 e il 1392 e restaurata più volte.
Verso la fine dell’Ottocento fu edificato l’attuale Palazzo, progettato dall’architetto romano Francesco Azzurri assieme agli scalpellini locali diretti da Giuseppe Reffi.
L’edificio fu inaugurato il 30 Settembre 1894, con una orazione di Giosuè Carducci che pronunciò il noto discorso sulla libertà perpetua.
Negli ultimi anni è stato ristrutturato dall'architetto Gae Aulenti, che lo ha adeguato alle nuove esigenze di funzionalità e sicurezza, fino all’inaugurazione del 30 settembre 1996.
La facciata presenta lo Stemma della Repubblica assieme a quello dei castelli di Serravalle, Fiorentino, Montegiardino e Faetano, oltre a quelli di località minori acquisite nel tempo dalla Repubblica, ed è sostenuta con tre arcate ogivali, mentre al centro troviamo un balcone poligonale con ai lati due finestroni decorati, in cui si trova appunto lo Stemma della Repubblica.
Sul lato sinistro si può notare una Torre campanaria che è merlata come il castello, che reca le immagini di Sant'Agata, San Marino e San Leo e al di sotto l'orologio.
All'interno, nell’atrio possiamo vedere il tesoro di trofei, iscrizioni, stemmi, fregi e busti di uomini illustri, che hanno segnato la storia della Repubblica.
Ma il tesoro del Palazzo è l'Aula del Consiglio che si trova al piano superiore con un imponente scalone:, e che dal 1848 vede riunirsi i sessanta parlamentari del Titano, mentre sulla parete in fondo troviamo l'immagine del Santo fondatore, circondato dalla sua gente.
Nel Palazzo vi sono anche la Sala del Congresso e delle Udienze e dello Scrutinio, che sono affacciate sulla Piazza e da cui, tramite una scala a chiocciola, si può accedere alla terrazza ed alla Torre.
La Piazza della Libertà o del Pianello ospita al di sotto alcune antiche cisterne utilizzate per la raccolta dell'acqua piovana, che un tempo erano la principale riserva idrica dei Sammarinesi.