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Udienza in regione: Polizia Locale non si occupi di mafie

Polizia Municipale Rimini(DIRE) Bologna, 2 lug. - Evitare di gravare le polizie locali con compiti non alla loro portata, come il contrasto alla criminalità organizzata, e semplificare, invece, le procedure per inviare gli agenti in zone colpite da calamità naturali, anche fuori regione.

Sono alcune delle richieste avanzate ieri dai sindacati delle Polizie municipali dell''Emilia-Romagna, ascoltati in un'udienza conoscitiva dalla commissione Bilancio, affari generali ed istituzionali, presieduta da Marco Lombardi. L'audizione è avvenuta nell'ambito del progetto di legge che la Giunta sta portando avanti per modificare la "Disciplina di polizia amministrativa locale e promozione di un sistema integrato di sicurezza".

Per Lazzaro Fontana, che in viale Aldo Moro rappresentava Cgil-Cisl-Uil Funzione pubblica, "non si possono caricare le polizie locali di aspettative che non riescono ad assolvere per mancanza di uomini e competenze", mentre tra gli incarichi bisognerebbe aggiungere, oltre alla tutela dei consumatori, anche quella della libertà di impresa, per permettere il contrasto all'abusivismo e altre irregolarità. Servirebbe, poi, "un sistema rapido per i comandanti per autorizzare le missioni in altri territori in caso di catastrofe naturale". Anche Federico Cortelli (Sulpm Emilia-Romagna) è convinto che sia "necessario rivedere gli standard attuali, quasi nessuno riesce a rispettarli. Le richieste dell'amministrazione sono spesso esagerate. Inoltre serve un'adeguata formazione in caso di nuovi compiti", aggiunge. "Spesso manca addirittura il nucleo di polizia giudiziaria, non ha senso chiedere ulteriore impegno nel contrasto alla criminalità organizzata", dice il vicesindaco di Sassuolo (Modena), Gianfrancesco Menani, che suggerisce invece di "rafforzare i compiti di sicurezza di prossimità".

Di opinione differente, invece, Franco Zavatti (Cgil Emilia-Romagna) che trova giusto il coinvolgimento della Polizia locale nella lotta alle infiltrazioni mafiose. Per Zavatti è "assolutamente congrua la richiesta di sostegno nella prevenzione alla criminalità organizzata attraverso il monitoraggio delle attività a rischio". Stefano Poma, comandante della Polizia municipale dell''Unione dei Comuni di Modena Nord, chiede espressamente "norme per permettere interventi immediati in caso di calamità". Un tema, questo dell''intervento dei vigili di fronte alle emergenze, toccato anche da Silvana Paci (Anvu), per cui serve una "ufficializzazione del coordinamento delle polizie locali", e da Maria Gabriella De Vitri (Ancpum), che ricorda come "durante l''emergenza terremoto è stato richiesto l''intervento della polizia municipale e non dell''esercito, le necessità sono differenti ed è giusto che l'impianto normativo si adegui, per evitare rischi per gli operatori dal punto di vista previdenziale e non solo". Per Ivan Cecchini, dirigente del Comune di Bellaria (Rimini), è necessario "rivedere i criteri di definizione della ''grandezza'' dei Comuni, valutandone le peculiarità", mentre Martina Monti, assessore alla Sicurezza del Comune di Ravenna, ipotizza "il rischio che il Comitato tecnico sia efficace solo sulla carta, perchè i comandanti dei Comuni non capoluogo sono esautorati, bisognerebbe dividere gli ambiti e specificare le competenze"

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